lunedì 9 febbraio 2015

TSIPRAS INCONTRA IL PAPUASEAN





Singapore


Il ministro delle finanze greco Varoufakis ,rende nota l'agenzia France press,ha preso parte alla tavola rotonda fra i principali esponenti dell'organizzazione transpacifica,tenutasi a Singapore oggi.
Lo scopo di questa inusuale trasferta,è quello, neanche troppo nascosto,è,di trovare creditori prima che la prossima tranche di bond ellenici entri in scadenza il prossimo 28 febbraio,e per ottenerli Vaurofakis sembra disposto a tutto,anche... a recarsi nell'altra parte del globo.
Il ministro greco l'aveva già lasciato intendere nei giorni precedenti:''se bussare alla porta di Bruxelles non porterà risultati,noi ci riserbiamo di bussare ad altre porte'',ma nessuno aveva immaginato cosa Varoufakis avesse in mente.
Ora però,trapelano i dettagli di un'accordo imprevisto che potrebbe scompaginare le carte,
sul tavolo ci sarebbe un prestito da 15 miliardi,a durata decennale,in cambio della concessione del porto del Pireo,a una holding di proprietà della famiglia reale del Brunei.
I fondi saranno resi disponibili dal fondo sovrano del Brunei il BIA Brunei investment agency,il ricchissimo fondo nazionale nel quale confluiscono i proventi della vendita di gas e petrolio del ricco stato del sud-est asiatico.
''Con questo accordo in tasca,possiamo trattare con Bruxelles alla pari'' chiosa soddisfatto Varourafakis,e ne ha ben donde dato che in omaggio ai principi della finanza islamica(il Brunei è al 98% islamico N.D.T.)il prestito sarà erogato senza nessun interesse,tutto denaro liquido nelle casse di Atene pronto per essere utilizzato,che il governo potrà comodamente rimborsare senza più l'incubo del crescente peso degli interessi.
Tuttavia,se Varoufakis sembra essere entusiasta dell'accordo,c'è chi mugugna,in primis la Troika e il fondo monetario internazionale,che non possono che vedere con crescente preoccupazione la formazione di istituzioni finanziarie alternative a loro che concedano prestiti a tasso zero,utilizzando i soldi sempre più ingenti dei fondi sovrani.
Ma anche dalla Grecia,giungono voci discordi:''Tsipras aveva promesso di nazionalizzare il porto del Pireo,ora non può rimangiarsi gli impegni presi in campagna elettorale'' dichiara il presidente del sindacato dei lavoratori portuali,molti infatti vedono dietro a questo accordo la longa manus dei cinesi di Cosco Group,legati al fondo sovrano del Brunei,e determinati a tutti i costi a riprendersi il porto del Pireo come era previsto dai precedenti accordi,che Tsipras aveva annullato annnunciandone l'imminente nazionalizzazione.

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